Ho avuto la mia prima mestruazione a 12 anni.

Nonostante aspettassi l'arrivo del sangue con trepidazione (tutte le mie compagne di classe e amiche intime ce l'avevano già da alcuni mesi), la sua vista mi procurò un insieme di emozioni e sentimenti contrastanti: sorpresa, paura, ansia e disagio, orgoglio, e un diffuso senso di inadeguatezza. Come se mi fosse capitato qualcosa di molto più grande di me e non sapessi come gestirlo.

In realtà, nessuno, nè mia madre nè la scuola o la società mi avevano preparata ad accogliere questo evento che avrebbe cambiato per sempre la mia vita!

Mia mamma, che fu la prima a saperlo, liquidò la questione con un "Brava! Sei diventata signorina!", e mi diede un asciugamano da bidet da utilizzare come assorbente d'emergenza!

"E adesso?!", pensai.

Con quell'ingombro imbarazzante in mezzo alle gambe, mi accoccolai sul divano.

Ora che sono una donna adulta e madre a mia volta, riconosco il lungo, misterioso e per molti anni difficilissimo viaggio in compagnia del mio sangue. Da odiato nemico davanti al quale dovevo inginocchiarmi ogni mese per sottostare ai suoi voleri (assoluto silenzio, buio, riposo, isolamento durante il primo, dolorosissimo, giorno), oggi è diventato il compagno amato della mia vita.

Attenderlo, onorare il suo arrivo, ascoltare i suoi bisogni e i suoi messaggi sono pratiche divenute assolutamente primarie per me.

Ecco perchè ho scritto questo Diario.

Spero che possa diventare un prezioso strumento per accompagnarti alla scoperta di te stessa ed aprire sacri orizzonti sulla tua natura, sul tuo corpo e sul tuo magico mondo femminile!

Gabriella Irtino